martedì 1 aprile 2014

Sintesi fisica di sentimenti

Non riesco a scrivere nel silenzio, ho bisogno di musica: non in italiano altrimenti mi distraggo nel seguire i testi e deve essere "pesante", Metal o simili. Così riesco ad avere la sintesi giusta tra la "fisicità" della musica e quella minima parte del pensiero necessaria ad incanalare verso la tastiera del computer le sensazioni unite alle riflessioni.

Me lo diceva anche Simona qualche sera fa: "ho sempre pensato troppo e ho bisogno di molta più fisicità nella mia vita. di contatto con ciò che mi circonda. Voglio poter non filtrare sempre tutto attraverso il pensiero e lasciar arrivare invece le cose attraverso le mie ossa, grezze e indistinte. è ragionevole no?"

E' più che ragionevole, è essenziale. Abbiamo il grande dono del pensiero, di poterlo utilizzare in modo conscio per apprendere e creare, ma siamo anche ossa e carne e la sensazione di essere vivi arriva anche dal diretto contatto con la nostra fisicità: per questa volta Cartesio dovrà perdonarmi. Provate a ripensare alle ginocchia sbucciate a causa delle innumerevoli cadute in bicicletta, dalle cadute con i pattini, o durante le partite di calcio sulla ghiaia dei giardini pubblici: forse ne ricordiamo in parte il dolore, ma erano il segno di una vitalità e vivacità che alla fine ci facevano divertire, ferite conquistate sul campo.

Poi in questi ultimi anni ho (ri)scoperto anche la fisicità dei sentimenti. Non solo del contatto fisico che può scaturire dal sentimento, ma anche la fisicità che viene indotta da sentimenti particolarmente forti: la tensione sulla pancia, il tremito a volte incontrollabile dovuto a forti emozioni, le lacrime, di gioia o di dolore, che scaturiscono anche da un semplice pensiero o dall'osservare qualcosa di particolarmente coinvolgente. Questo è successo più e più volte, e ad ogni volta qualcosa si liberava dentro e lasciava spazio per altro. La voce di una giovane ragazza che si affacciava timidamente al mondo della musica, ma che portava con se una intensità espressiva straordinaria. La semplicità e la limpidezza di un'altra persona che ha aperto un profondo solco su un guscio indurito per far entrare un nuovo significato di amicizia. Emozioni, tanto impalpabili quanto estremamente fisiche nella loro intensità, slegate a volte dal "chi" e importanti nel "qui e ora".

Nell'ultimo mese ho scoperto anche alcuni video su YouTube: parlano di sentimenti, anche se ad una prima visione la cosa non è proprio evidente. Sono realizzati da due persone, inglesi, che tra risate, un po' di sano nonsense, racconti di vita quotidiana e pensieri personali raccontano di loro, del loro essersi incontrate un giorno e di come questo loro legame di giorno in giorno si sia rafforzato sempre di più. Certo la lingua non facilita molto la comprensione di quello che viene raccontato, ma c'è veramente tanto: ogni loro video è una valanga di informazioni sonore e visive, ma se si osserva attentamente come queste due persone comunicano tra loro, sia verbalmente che con gli sguardi e con il corpo, si può toccare (se così si può dire) il sentimento che le lega: è lì visibile, sapendo come guardare, è molto fisico, non nelle manifestazioni ma nel significato e soprattutto è molto bello e semplice, al di là di tutte le considerazioni che si possono poi fare sulla sua durata, ma in questo momento è presente. Mi sono domandato spesso se Rose e Rosie sanno di comunicare anche tutto questo nei loro divertenti e spensierati video.

"Non usare il synth con me,
abbiamo mondi organici
da contaminare
con instinti naturali, che riflettono
il linguaggio dei nostri cuori
"
(traduzione di alcuni versi di una poesia di un'amica)

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