martedì 29 ottobre 2013

Cambiare

Qualche tempo fa ho scritto "...C'è un grande movimento, come un trasloco senza scatoloni pronti...". Sono passati 3 anni da quelle parole, gelosamente custodite tra le pagine del mio libro e ora gli scatoloni ci sono, non sono ancora pronti ma presto lo saranno e insieme a loro ci sarà anche il trasloco, questa volta non metaforico ma reale.

Cambiare casa.
Non è la prima volta, ma quella volta non c'è stato un vero e proprio trasloco se non di qualche indumento e un po' di libri e CD. Accessori. I mobili erano tutti nuovi e me li hanno portati e montati. Questa volta invece c'è da trasferire tutto e io sto nel mezzo tra quello che viene lasciato e quello che sta per arrivare. Curiosamente la situazione al momento del trasloco sarà  quella di lasciare una casa vuota per andare ad occupare... una casa vuota. Ma in questo caso mi porto letteralmente dietro un bagaglio di cose, oggetti ed esperienze: 7 anni di esperienza di vita da single, oggetti acquisiti nel tempo, 3 figli che erano bambini quando mi sono trasferito e che adesso sono adolescenti, con tutte le loro e mie esperienze legate a questo.

La nuova casa è al momento vuota ma presto non lo sarà più, nella mia testa è già piena dei mobili nella loro nuova disposizione, la vecchia casa sarà presto vuota, ma non mi interessa, non sarà compito mio riempirla di qualcosa e darle un significato. E' un viaggio breve ma pieno di cose questa volta, è un nuovo inizio che ha però una base, una piattaforma di partenza.

Non mi lascio dietro nessun rimpianto o nostalgia di sorta, in effetti questo appartamento in affitto, che mi sta dando riparo in questi ultimi giorni della mia permanenza qui, non l'ho mai sentito "mio", sia perché essendo in affitto è realmente di qualcun altro, sia perché la mia venuta qui era stata dettata, necessaria, dagli eventi di allora. Stazione di passaggio di tanti sentimenti che nel tempo hanno trovato spazio per esprimersi ma che in realtà stavano cercando e aspettando un luogo che fosse più "casa" per prendere dimora.

La nuova casa sarà invece "mia", senza intermediari, sarà diversa, sarà una avventura nuova e se da un lato questa cosa mi piace e mi attira, come tutte le cose nuove mi crea anche un po' di ansia. Ho sempre fatto fatica ad affrontare le novità improvvise: per fortuna in questo caso c'è stato il tempo per metabolizzare la raccomandata del padrone di casa che mi informava che il contratto di affitto non sarebbe stato rinnovato alla scadenza. Nonostante ciò però un po' di "ansia da ignoto" rimane sempre.

Questa volta ho però gli scatoloni con le mie cose che mi fanno compagnia. Ho anche degli scatoloni che sono chiusi in ripostiglio da 7 anni che aspettano di essere riaperti e nella nuova casa ci sarà spazio anche per loro. Sarà un ritrovare alcune care vecchie cose, mai dimenticate, ma che adesso devono ritornare al loro posto.

Simona si era preoccupata perché non mi sentiva da un po' di tempo, poi, dopo che le ho spiegato la situazione, mi ha scritto queste parole:

"Il nuovo necessita sempre di coraggio... la casa poi è una parte di noi e quindi in questo caso possiamo dire che tu stia in un certo senso rinascendo, in un nuovo spazio, un nuovo mondo...".

Ci vuole coraggio per cercare di essere un po' più felici.
Ci sono persone che ti rendono felice e ti fanno avere più coraggio.

1 commento:

  1. Ciao papà ho visto quello che hai scritto e posso dire che è una storia in parte triste e in parte felice triste perchè hai lasciato e deci lasciare dinuovo la tua casa felice perchè si ricomincia in un'altra casa

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