giovedì 5 gennaio 2012

Tutto sospeso

E' tutto ancora sospeso in questo inizio d'anno 2012. L'anno è iniziato ma ho l'impressione che le cose non abbiano ancora iniziato ad accadere. Forse perché sono ancora i primi giorni, ancora c'è l'euforia delle feste, ancora si naviga a vista in queste acque sotto costa, con la riva ancora ben visibile, a portata di mano, sicura. Qualche onda si è già fatta sentire, le onde dell'inizio, quelle che ti spingono un po' e danno la direzione. Per me è iniziato tutto con delle onde molto interessanti che mi hanno portato un nuovo lavoro, o meglio, più che nuovo, stabile. Conferme. Domande anche: mai rimanere senza domande, senza dubbi, si perderebbe il senso del viaggio, della ricerca, del sapere che più in là c'è altro.

Ma non ci sono solo cose nuove, ci sono anche vecchie conoscenze che nonostante tutto continuano a rimanere in parte sconosciute, misteriose quel tanto che basta da mantenere sempre qualcosa di nuovo da scoprire. E' quella parte di passato che non ti abbandona mai, che non ha una fine temporale, che ti segue sempre e che serve a riempire i temporanei vuoti di novità. E tutto quindi risulta essere sempre sospeso nella sua non completezza, intesa come mai completa conoscenza. Non parlo di formule matematiche, definite dalla loro enunciazione, o delle misure di un oggetto che freddamente ne definiscono i confini, i limiti. Siamo su un altro livello, dove la razionalità fatica a riempire le lacune, i vuoti. Molto spesso si resta sospesi tra cuore e anima, a cercare risposte che a volte le sole parole non possono descrivere, almeno non in modo completo. In alcuni casi si resta senza interlocutori, qualcuno con cui confrontarsi, magari solo temporaneamente, ma quel tanto che basta per lasciare qualcosa in sospeso, che non trova risposta.

Siamo nel territorio di Cuore e Anima, dove le forme non hanno forma perché si adattano, si integrano, si completano, anche nel loro mutare con il tempo. Dove non ci saranno mai un "tondo" e "quadrato" perché sarebbero sempre uguali a se stessi, sempre totalmente diversi tra loro.

E' iniziato un nuovo tempo, che si porta dietro le domande del passato, che probabilmente diventeranno parte delle domande del futuro. Tutto è ancora indistinto e aggiungo "fortunatamente indistinto", da scoprire un po' alla volta, comprendendo i perché di oggi, guardando ai perché di domani, lasciando che sia anche la casualità, la non determinabilità delle onde che ci spingono, a stabilire un po' la rotta da seguire, sospesi tra il mutare delle forme che ci circondano.

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