domenica 21 novembre 2010

Ci sono momenti...


Ci sono eventi nella vita che ti fanno fare due passi nell'ignoto, verso qualcosa che non conosci, ma non puoi farci nulla. Ci sono passi che iniziano in modo incerto e malgrado tutto non puoi smettere di farli. Ci sono cose che non puoi scoprire altrimenti, se non facendo un passo più in là del solito... e quando ti trovi lì dove non avresti mai pensato di essere ti volti e ti accorgi che puoi solo andare avanti, perché quello che c'è lì, ignoto e misterioso prima, inizia a mostrare tutto il suo fascino, tutta la sua bellezza, che puoi capire e vivere solo con il cuore.

Ci sono momenti nella vita nei quali si vorrebbe essere padroni della propria strada e delle proprie scelte, ma ci sono anche momenti nei quali tutto questo non è possibile se si è da soli. Potremmo avere vicino tante persone, ma non tutte saranno lì per noi, per darci una mano a fare determinate scelte. Chi parla molto ci stordisce con le parole per distrarci dalle cose importanti. Coloro che stanno in silenzio e sono capaci di guardarci dentro sono quelli che più di tutti possono aiutarci a trovare noi stessi.

C'è un bisogno assurdo di vicinanza, di amicizia, in questi giorni, ovunque. Lo leggo nei discorsi nel web. Sarà l'inverno che si avvicina, desiderio di calore. Io ho la fortuna, in questo momento di avere vicine, più o meno vicine, persone meravigliose, o "meravijose", come direbbe qualcuno e nel frattempo, tra un tasto e l'altro, tra una risata e l'altra che originano a migliaia di chilometri di distanza, continuo a domandarmi cosa sto cercando o chi. Non è ancora tutto chiaro, ci sono diverse zone scure, ci sono domande, dubbi. Non sarà mai tutto chiaro, questo lo so. Ci sono stati però dei segnali, bengala lanciati nell'oscurità. Ci sono delle zone che adesso appaiono più chiare. E' come un gioco di chiaroscuri, come foto in bianco e nero, dove il fascino del soggetto è messo in risalto dalla netta differenza tra quello che si vede e quello che non si vede. Sono le luci e le ombre che creano il mistero, che ti spingono a cercare qualcosa di te e te lo fanno scoprire nell'altro, quello che ti sta vicino anche quando non c'è, colui che sta cercando di scoprire le tue stesse cose.

Ci sono le grandi grida di chi finalmente riesce a venire fuori dal proprio isolamento, dalle proprie ombre. Ma ci sono anche piccole parole, a volte solo sussurrate, piccoli ringraziamenti di chi è riuscito a mettere anche solo un po' di ordine nelle proprie cose, che ha ritrovato magari una passione perduta o assopita, quel po' di serenità che gli mancava. E sono tante queste voci. Ne ho raccolte un po' strada facendo, ne ho aiutata qualcuna. Voci nascoste all'inizio, ma a molte ho potuto dare un volto, un suono. Voci che nascondevano persone che nella loro semplicità erano speciali, ma che gli eventi avevano reso inutilmente complicate.

Si sta avvicinando la fine dell'anno, un anno che normalmente sarebbe stato da cancellare dal calendario, ma che qualcosa lo ha reso invece speciale. Piccole e grandi cose che in questi mesi si sono rincorse, sovrapposte, come se qualcuno stesse facendo un puzzle continuando a mischiare i pezzi, e che hanno un po' alla volta trovato il loro posto: nelle parole, nelle immagini, nei cuori. Molte tessere devo ancora andare a posto, ma si comincia ad intravvedere il disegno finale. C'è il tempo di mezzo. Quello che deve ancora venire e quello che è passato. E non riesco mai a capire se è il tempo che scorre alle mie spalle o sono io che andando avanti lo lascio indietro. La sensazione però è quella del salmone che risale la corrente, con fatica, ma in questo caso non è per arrivare ad una conclusione; è per trovare un nuovo punto di inizio.

Sono trascorsi dieci mesi dal giorno in cui mi hanno portato via il cuore per ridarmene uno più grande e morbido. Mesi fatti di tanti piccoli momenti, gustati con delicatezza. Momenti che non torneranno, lo so, ma che non si dimenticano.

Momenti unici, attimi infiniti.

martedì 16 novembre 2010

Un abbraccio intorno al cuore


Ci sono cose che vengono e cose che vanno. C'è un grande movimento, come un trasloco senza scatoloni pronti. I giorni si accavallano così come i volti, visti e non visti, di chi incontro, di chi sento, di chi mi manca. Ci sono saluti, a volte strette di mano, a volte casti baci, a volte abbracci che scaldano il cuore. Ci sono persone che vorrei travolgere di gioia, ci sono gioie che vorrei condividere con alcune persone, c'è una persona che vorrei tenere in braccio, cullare e coccolare, con la tenerezza più grande del mondo.

Ho visto una foto, uno di quegli scatti di Anna che prende l'anima di chi inquadra e te la mette nel cuore. Ho scritto una poesia guardando quella foto, una sorta di commento alla bravura di Anna, un riassunto della bellezza di Veronica, con il suo viso di bimba curiosa, il suo cuore pieno di passione, il suo sguardo aperto sulle meraviglie del mondo.

Ho incontrato Veronica per darle la poesia, per ringraziarla in qualche modo per la sua parte in questi mesi passati, indipendentemente da come stanno le cose adesso. Ho parlato con lei, dovevo farle capire chi sono e lei mi ha sorriso, dal di dentro, e mi ha abbracciato, con quel suo abbraccio avvolgente che a volte ti travolge, ma che sa essere anche delicato, passionale: un abbraccio intorno al cuore. Il suo "sono molto contenta di conoscerti, grazie di tutto" è ancora lì che produce una dolce eco nei miei ricordi.

Ci sono sogni che si continuano a sognare ma ce ne sono altri che li vedi manifestarsi sotto i tuoi occhi e se gli occhi non sono pronti, se il cuore non è pronto, rischiano di perdersi.

Ho dato volti a foto e avatar, persone squisite nella loro semplicità di cuore e nella loro profondità di pensiero. Amici e amiche, senza restrizioni, senza condizioni. Amici a cui parlare, amici da incontrare, quando è possibile, la non vicinanza si fa sentire, ma quando ci si incontra tutti i luoghi convergono in un solo punto.

Sto guardando la mia mano sinistra che si popola di anelli, tutti con un significato, un altro omaggio come la poesia, più silenzioso ma non meno evidente. Una provocazione? Forse... Un voler essere un po' fuori dagli schemi? Sì. Questi ultimi dieci mesi sono stati pieni di abbracci, virtuali e non, miei e non, sono stati dieci mesi fuori dagli schemi, pieni di provocazioni, di quelle che ti smuovono dentro. Però questi abbracci, il calore, le emozioni, i sentimenti, è tutto qui con me. Un'amica ieri sera chiedeva se tra qualche anno ci ricorderemo ancora di tutto questo, io le ho risposto che più che altro cercherò di non dimenticare, ma di questo sono sicuro.

Ci sono alcune cose nella vita che non si dimenticano, non è possibile, come gli abbracci intorno al cuore.

martedì 9 novembre 2010

Tu


Tu,
nello spazio di un istante,
dove senti ogni battito leggero
del cuore tuo che batte dentro e fuori
e scandisce ogni più piccolo pensiero.

Tu,
che nei tuoi occhi fai passare il mondo,
e il mondo passa e passa ma non vede
che in fondo alla tua anima c'è un mondo
che è ancor più grande e che tutto vede.

Tu,
con lo sguardo che osserva meraviglie,
cose che a volte non sai spiegare,
con lo stupore di una bimba
che altro non desidera se non capire.

Tu,
travolta dal più grande sentimento,
da domande che si intrecciano nel tempo,
che hai saputo guardare l'infinito
dentro ad occhi che dei tuoi son l'altra parte.